I Luoghi dell’anima a Pennabilli

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Nel cuore della Valmarecchia, a soli 40 minuti dal nostro hotel sorge Pennabilli, un luogo ricco di storia, scelto come terra adottiva dal noto poeta e sceneggiatore romagnolo Tonino Guerra.
Profondamente innamorato di questo territorio, Tonino Guerra ha trasformato il paese in una tela a cielo aperto. Qui infatti sono nati “I Luoghi dell’Anima”, un museo diffuso che si snoda attraverso l’intero paese di Pennabilli e la Valle del Marecchia, risvegliando l’interesse dei visitatori attraverso sottili invenzioni poetiche.
Le installazioni sono diventate per la loro originalità e per i contenuti universali che suggeriscono, un “modello di creatività e rivoluzione urbanistica” unico nel suo genere.
Sono luoghi che invitano alla meditazione e alla riflessione, rievocando i tempi trascorsi, resi ancora più suggestivi dalla fantasia con la quale i ricordi si arricchiscono.

I luoghi dell’anima presenti a Pennabilli sono:

  • L’Orto dei frutti dimenticati
  • Il rifugio delle Madonne abbandonate
  • La strada delle Meridiane
  • L’Angelo coi baffi
  • Il Santuario dei pensieri
  • Il Giardino pietrificato- in località Castello di Bascio
  • La Madonna del rettangolo di neve- in località Cà Romano.

La Strada delle Meridiane


La Strada delle Meridiane che percorre tutto il centro storico del paese, è così chiamata perché lungo il tragitto le facciate dei palazzi sono adornate da sette meridiane che aspettano di indicarvi il vostro e il nostro tempo che scorre nella valle. Gli orologi solari dipinti da Mario Arnaldi e regolati da Giovanni Paltrinieri, sono riproduzioni di celebri pittori e mostrano il diverso modo in cui nei secoli è stato concepito il tempo.

All’interno dell’Orto dei Frutti Dimenticati, situato sul tetto del lavatoio, si trova “La meridiana orizzontale”. Una meridiana di tipo orizzontale che indica le ore europee correnti. Lo stilo o gnomone che proietta l’ombra del sole sulla piattaforma, sulla quale sono segnate le ore, è la figura umana stessa collocata nella sezione relativa al mese attuale. Questo sistema è ispirato al metodo più antico e immediato per misurare il tempo, che può essere utilizzato anche in assenza di strumenti, basato sulle semplici e elementari ombre proiettate dagli
oggetti durante le diverse fasi della giornata. Questo metodo, derivato dall’esperienza personale e da quella tramandata dalla tradizione, consentiva una valutazione approssimativa delle ore. “L’orologio umano” è l’unico tipo di misuratore del tempo in cui la parte che proietta l’ombra non è fissa. Quest’opera è stata realizzata dal ceramista Giovanni Urbinati; nel contesto della meridiana, sono stati inseriti due rosoni di ceramica, anch’essi realizzati dal medesimo artista, raffiguranti la luna e il sole.

Si prosegue con La “Meridiana dell’incontro” che nel primo pomeriggio, grazie alla scultura
in bronzo raffigurante due colombi, eseguita dallo scultore polacco Krysztof Bednarsky,
proiettando la loro ombra su una piattaforma in pietra, si trasforma nell’immagine di Federico
Fellini, amico e collaboratore di Tonino Guerra, e di sua moglie, l’attrice Giulietta Masina.

Posizionata sulla facciata dell’edificio all’inizio di via Carboni, c’è un orologio su cui è riportata l’opera del pittore naif Rabuzin intitolata “Il sole sopra le colline”. Questo orologio di tipo verticale, divide il giorno in 24 ore, come avviene attualmente, utilizzando il sistema a ore europee o oltramontane. La dodicesima ora, corrispondente a mezzogiorno, si trova proprio sul meridiano locale, segnalando il momento in cui il sole si trova allo zenit e quindi alla metà esatta del giorno solare. Questo tipo di orologio è anche noto come ad ore francesi, poiché fu introdotto in Italia durante il periodo di dominio napoleonico. La parte che proietta l’ombra, chiamata gnomone, è inclinata.


A breve distanza e dallo stesso lato, si trova un’altra meridiana a ore europee o oltramontane. Lo sfondo è rappresentato da un dipinto intitolato “Il Martirio di San Sebastiano” realizzato da Antonello da Messina. Le diverse ore sono segnalate dalle frecce dipinte sul corpo del santo, mentre lo strumento che proietta l’ombra, chiamato gnomone, è rappresentato da una freccia reale inserita nell’ascella del martire. La meridiana ha lo stilo
posizionato in modo perpendicolare al piano, quindi l’ora deve essere letta all’apice dello stilo. Durante il solstizio d’estate, il 21 giugno, l’ombra della freccia-gnomone tocca la punta delle frecce dipinte, mentre durante il solstizio d’inverno, il 22 dicembre, tocca i punti in cui le
frecce si conficcano nel corpo..
Questo strumento indica solo le ore del mattino.


Sul lato opposto della strada, sempre in via Carboni, troviamo la meridiana “Putti intorno ad un pozzo”, che rappresenta un dettaglio della Camera degli Sposi di Andrea Mantegna. Si tratta di un orologio ad ore inaequales o canoniche perché indica le ore degli uffici religiosi.
Tale metodo, ancora in uso nelle culture mediterranee che suddividevano la giornata in dodici ore, dall’alba al tramonto, è tuttora adottato nei monasteri del monte Athos. Come nel caso della meridiana precedente, lo strumento che proietta l’ombra, chiamato gnomone, è perpendicolare al piano. La sesta ora di questo orologio corrisponde al mezzogiorno, da cui deriva il detto “fare la siesta” per indicare l’interruzione per il riposo pomeridiano. Durante gli equinozi, l’ombra dello stilo si proietta sulla barra trasversale su cui è posato un uccellino, mentre durante i solstizi la stessa ombra si proietta all’apice libero delle linee.


Lungo la suggestiva strada panoramica Via Tonino Guerra è posizionata la meridiana chiamata “L’anatra dal collo azzurro”, ispirata da un soggetto ideato da Tonino Guerra.
Questa meridiana utilizza un sistema di ore europee, noto anche come “oltramontane” o “francesi”. Tale metodo di misurazione del tempo fu adottato anche in Italia nel 18° secolo;
sebbene fosse utilizzato occasionalmente anche in periodi precedenti, venne ufficialmente adottato solo dopo l’era napoleonica. Le ore “europee” suddividono il tempo nello stesso
modo in cui ancora lo facciamo oggi, ossia in ventiquattro ore, dove la dodicesima ora (mezzogiorno) giace sul meridiano locale. Gli orologi solari indicano l’ora vera del luogo.
Quando l’orologio segna le dodici, corrisponde effettivamente a mezzogiorno in quel luogo; in quel preciso istante, il sole si trova a sud e esattamente a metà strada tra l’alba e il tramonto, alla sua massima altezza per quel giorno.
La meridiana successiva è collocata sulla facciata della casa natale di padre Francesco Orazio Olivieri, in piazza Mastini. Lo sfondo è tratto dall’opera “Isola sul mare”, realizzata dall’illustratore contemporaneo Tullio Pericoli. Questa meridiana si basa su un metodo di suddivisione del tempo che era in uso tra le popolazioni italiche dal medioevo fino alle riforme introdotte da Napoleone. Secondo questo sistema, il giorno era diviso in 24 ore a partire dal tramonto. Utilizzando questo sistema, possiamo determinare quante ore mancano al tramonto sottraendo 24 dall’ora indicata dallo stilo. È da questo metodo di misurazione del tempo che deriva l’espressione “portare il cappello sulle ventitré”, ovvero inclinato come la linea omonima. Anche in questo caso lo gnomone, è perpendicolare al piano. Durante il solstizio d’inverno, l’ombra tocca gli apici alti delle linee, mentre durante il solstizio d’estate tocca gli apici bassi. La linea trasversale indica gli equinozi.

In Via Borgo San Rocco, di fronte all’ingresso della residenza di Tonino Guerra, si trova la meridiana intitolata “Orologio sulla spiaggia”, ispirata a un dipinto di Giulio Turci, che segna esclusivamente le ore del mattino fino alle 13. Il sistema di ore europee suddivide il tempo come ancora facciamo oggi, in 24 ore, con il mezzogiorno che coincide con il meridiano locale, indicando il momento in cui il sole si trova allo zenit e quindi alla metà esatta del giorno solare. È possibile confrontare l’ora segnata sul quadrante solare con quella del nostro orologio da polso, aggiungendo o sottraendo l’equazione del tempo. La
meridiana ha uno stilo inclinato e la sua ombra si allunga lungo la linea oraria.
Questo quadrante riunisce insieme due tipi di orologi solari: il vero e proprio orologio solare e la meridiana, dove la linea del mezzogiorno è contrassegnata da alcune tacche che segnalano i periodi importanti dell’anno (come i solstizi, gli equinozi e l’ingresso del sole nei segni zodiacali). Lungo la cornice, ai lati del dipinto, è riportata la data a cui si riferiscono.
La “meridiana” scorre lungo l’asta del pendolo e del suo disco, dove, il 21 giugno (solstizio d’estate), l’ombra dello gnomone si posa.

Il Museo “I Luoghi dell’Anima” rappresenta una tappa imprescindibile per chi desidera immergersi in un’esperienza unica e indimenticabile, sperimentando la fusione tra arte, poesia e storia in un contesto contemporaneo.

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Cosa dicono i nostri Clienti

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Ottimo rapporto qualità/prezzo
Alessia Ruzza
giugno 2021
Scelto per caso, ma se ritorno a Gatteo sarà il mio albergo..
nunzio meluzis
maggio 2021
Veramente ottimo come servizio e ospitalità lo consiglio.
Sara Visconti
maggio 2021
Un soggiorno piacevole
Gianluca Brambilla
maggio 2022
Posto stupendo, vista meravigliosa a due passi dalla spiaggia…
Irene Perico
maggio 2023
Ospitalità romagna in tutto e per tutto!
Simone
giugno 2023
Ottima scelta
Francesca C.
luglio 2023
Due notti di relax nella bella Romagna
Antonella R
agosto 2023