C’invurnid? Lez i que!* (*Ma sei invornito? Leggi qui!)
La Romagna è la terra del sole, del mare, della gente genuina, delle tradizioni e dell’ospitalità. Ma è anche la terra del dialetto, e alcuni modi di dire, che inizialmente avevano un senso solo per noi, sono diventati ormai un tormentone nazionale.
Vediamone alcuni.
Ci un pataca! (Sei un patacca) La patacca è un oggetto di poco valore, di poco spessore e di poca utilità. Originariamente essere un patacca significava essere uno stupido, una persona poco sveglia, un epiteto di sicuro poco lusinghiero. Eppure la Romagna ha fatto del Patacca qualcosa di più… l’ha reso un personaggio forse non particolarmente colto, ma di certo intraprendente e burlone. Se un Romagnolo oggi vi “da del patacca” non necessariamente vi sta offendendo… a modo suo gli sei simpatico

T’é una testa com una mazzola! (Hai una testa come una mazzola). La mazzola – o gallinella di mare – è un pesce dalla fronte spiovente con una testa molto ampia rispetto al corpo. Si dice – ironicamente – di una persona che non capisce niente, nonostante creda di sapere tutto.
Vin olta! (Vieni qui!) La traduzione letterale di questo modo di dire sarebbe “vieni oltre”. Ma questo modo di dire ha spesso suscitato diverse perplessità sia ai linguisti, sia a quelli che non conoscono il nostro dialetto. “Devo andare oltre a cosa? A chi?”In realtà, il romagnolo che ti apostrofa con un caloroso “Vin Olta”, spesso seguito da un gesticolare accorato e un buon bicchiere di vino, ti sta accogliendo a casa sua, ha piacere di stare con te, è lieto di ospitarti. D’altra parte siamo in Romagna. “Vin olta” è alla base della nostra ospitalità.